Una pluralità di attori organizzati agisce ogni giorno per cambiare le cose, nel nord come nel sud del mondo. Tra questi vi sono gli attori della cooperazione, che in alcuni contesti costituisce un argine alle derive socioculturali, in altri rappresenta una ventata di salutare innovazione sociale, in altri ancora mette in atto un processo per la costruzione di un mondo più giusto, in contrapposizione alla logica predatoria (economica, sociale, ambientale) basata sulla sopraffazione, sulla discriminazione e sull’ingiustizia.
I percorsi di sperimentazione territoriale, che saranno realizzati in Calabria, Lazio, Marche, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Umbria, cercheranno di rafforzare/avviare dei processi partecipati tra cittadini/e e istituzioni con il fine di costruire una narrazione comune che dia visibilità a questo agire.
I percorsi saranno volti ad affrontare problematiche locali in una prospettiva globale, cercando di far tesoro del patrimonio di esperienze e proposte già avviate. Verrà data visibilità a esperienze di cooperazione (contrapposta a conflitto) economica-sociale-ambientale, a iniziative tese a migliorare il mondo circostante, in particolare intervenendo sul tema della migrazione e della sovranità alimentare, diritto al cibo sano e controllo della produzione, ma anche ai processi di ECG e sviluppo sostenibile. Verrà dato spazio al dibattito e alla comprensione critica di queste tematiche e alle possibili applicazioni dell’Agenda 2030.